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 casa mia   

 

 

Eccomi alfine giunto alla "Home",  "casa mia,  a presentare il mio sito come fosse un personalissimo carro di Tespi mediatico.

Occorre però, da subito far premessa,  poi si alzi pure il sipario sulle mie clownerie  fatte immagini, sulle parole e suoni e sulle altre cose di una vita di progetti, realizzazioni, talora assurdità e scommesse, sempre impossibili ma  mai mancate e sempre di buona fede.

Nel mio guazzabuglio mediatico che si va ad aprire, non stupisca nessuno, c’è davvero di tutto, talora con senso logico nel dipanarsi della produzione, talaltra senza senso apparente o se senso e logica devono esservi, son pur sempre tutti da decifrare e scovare nel gran marasma di un “tutto postato”.

Il fatto è che scegliere tra le proprie cose, il selezionare o il separare grano dal  loglio non è semplice, specie se la scelta deve operarsi molto all’indietro nell’arco della propria produzione e/o nei meandri della vita di ciascuno di noi.

Scartare, censurare  le proprie cose è poi una opera di mera pavidità; una cosa da deboli, da insicuri, da semplici “quaquaraquà” che pur di non esporsi al giudizio del mondo o dei “posteri” (frase obbligata per via di certa mia età), affondano freneticamente le mani nel “mucchio” (si dice proprio cosi!) dei tanti progetti, delle tante realizzazioni, cercando di separare il giusto dall’ingiusto, il bello dal brutto, l’utile dall’inutile. 

Si seleziona così tra quel che si crede politicamente o culturalmente corretto, separandolo dallo scorretto, negando in definitiva a sé stessi per primi una buona parte del proprio antico operare e della propria coerenza.

Disconoscendo a sé stessi, ed è il peggio, che l’incertezza nel progredire, l’errore nell’operare, tanto quanto l’imperfetto creato, rappresentino in ultima analisi un valore umano autentico e forse  l’unica vera  e sofferta poesia dell’esistenza.

"Venghino" dunque lor signori, "venghino" che lo spettacolo mio si va per cominciare ed è per tutti, e senza rete.

 

 ".. E con la sola forza dei muscoli pettorali ovverosia del petto, senza trucco e senza inganno, “Zampanò” scioglierà le sue catene...".

 

Qui c’è tutto: forse il bello e forse il brutto, ma senza trucco e senza inganno.

 

attilio mina